ImagineVenice è un canale YouTube che ha fatto recentemente scalpore grazie alla sua originale proposta di contenuti, che mescolano intelligenza artificiale e visioni distopiche di Venezia. La particolarità dei loro video sta nel creare rappresentazioni surreali, dove la città e i suoi abitanti sopravvissuti appaiono in un’interpretazione futuristica generata dall’IA. Tra i contenuti più virali, uno in particolare ha conquistato la galassia dei social media: un episodio di Star Trek Original Series con due leggende della commedia italiana nei ruoli principali: Alberto Sordi nei panni del Capitano Kirk e Raimondo Vianello in quelli di Spock grazie alla tecnologia deepfake.
Immaginate un universo alternativo dove Star Trek non è solo una serie di fantascienza leggendaria, ma un mix esplosivo di commedia all’italiana. In questa versione, il Capitano Kirk, tradizionalmente interpretato da William Shatner, avrebbe preso vita grazie all’energia e alla risata inconfondibile di Alberto Sordi. Un capitano più scettico, incline alla commiserazione e pronto a buttare giù battute anche nei momenti più critici. “Eh, ragazzi, che facciamo adesso?”, esclamerebbe Kirk di fronte a un’emergenza spaziale, con quella tipica ingenuità e disperazione che solo Sordi sapeva esprimere. Sarebbe stato un Kirk che risolveva le crisi galattiche con la stessa grazia con cui risolveva un malinteso familiare, creando un contrasto irresistibile tra la serietà della missione e la leggerezza della sua personalità.
Dall’altra parte, Spock, il misterioso ufficiale scientifico, sarebbe stato interpretato da Raimondo Vianello, con il suo aplomb ironico e una serietà comica che sarebbe diventata un tratto distintivo. Lontano dalla freddezza di Leonard Nimoy, questo Spock avrebbe avuto un lato umano molto più visibile, pur mantenendo la sua logica implacabile. Immaginate Spock che, al solito dramma di Kirk, risponde con un “Capitano, per quanto riguarda il suo punto di vista… possiamo dire che è ‘una pazzia’?” La sua razionalità, mescolata con il sarcasmo tipico di Vianello, avrebbe dato vita a uno Spock decisamente più comico ma altrettanto convincente, creando una dinamica perfetta tra il razionale e l’irrazionale.
Il resto dell’equipaggio della Enterprise non sarebbe stato da meno. Pensate a un Dottor McCoy che, con un accento napoletano e il tono scontroso che gli è tanto caro, risponde alle questioni mediche con battute pungenti e un continuo “E allora?!” alle decisioni di Kirk. E Uhura? Non solo cantante stellare, ma anche una donna pronta a lanciare battute sagaci in ogni conversazione, con il suo umorismo pungente che avrebbe spaziato dal serio al faceto.
La nave spaziale, pur mantenendo la sua maestosità, sarebbe diventata il palcoscenico per una serie di gag che richiamano le commedie italiane degli anni ‘60. Il ponte di comando sarebbe stato un luogo dove ogni missione spaziale si mescolava con battibecchi da sitcom, incomprensioni culturali (gli alieni che non capiscono il romanesco?) e momenti di comicità assurda che avrebbero sicuramente fatto ridere anche nei frangenti più tesi.
Un Star Trek all’italiana, con Sordi e Vianello, avrebbe dato vita a una serie che sfidava le leggi della fantascienza tradizionale. Impossibile, ma irresistibile. Una fusione perfetta tra la grandiosità dell’esplorazione spaziale e la comicità quotidiana, dove l’impossibile diventava realtà attraverso risate, dialetto e ironia. E, soprattutto, con il cuore dell’umanità che avrebbe reso ogni personaggio incredibilmente vicino al pubblico, anche nel vuoto dello spazio. Un’interpretazione tutta italiana di Star Trek, capace di trasformare ogni viaggio verso l’infinito in una risata corale.
L’articolo Star Trek all’italiana: Alberto Sordi e Raimondo Vianello protagonisti in un’epica versione comica proviene da CorriereNerd.it.
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