Nel vasto paesaggio dell’intelligenza artificiale, ChatGPT di OpenAI emerge come un prodigio tecnico. Tuttavia, dietro la facciata di innovazione, si nasconde una verità inquietante: il suo impatto ambientale. Questa analisi esaminerà il monumentale consumo energetico di ChatGPT, confrontandolo con dati tangibili che rilevano la sua impronta ecologica.
Quanta energia consuma ChatGPT?
Si stima che, durante la sua fase di addestramento, il modello ChatGPT-3 abbia richiesto fino a 78.437 kWh di elettricità. Per mettere in prospettiva, questa quantità di energia equivale al consumo elettrico di una casa media in Italia per circa 29 anni. Questo dato iniziale ci dà già un’idea della scala del consumo energetico associato a ChatGPT.
ChatGPT di fronte ai giganti consumatori industriali e ai trasporti
Estendiamo il confronto al settore industriale. Se confrontiamo il consumo di ChatGPT con quello di una fabbrica media, i numeri rivelano una storia sorprendente. Mentre una fabbrica può richiedere 500 MWh al giorno, ChatGPT equivale a questo consumo giornaliero, sollevando interrogativi sulla fattibilità degli strumenti di IA in un contesto industriale che richiede efficienza energetica.
Passiamo ora al settore dei trasporti. Se confrontiamo il consumo di ChatGPT con quello di un’auto elettrica efficiente, la discrepanza è sbalorditiva. Una singola interazione con ChatGPT potrebbe consumare più energia di quanto farebbe guidare un’auto elettrica per 500 chilometri. Questo confronto risuona come un eco interrogativo: siamo disposti ad accettare questo costo energetico nel nostro viaggio verso un’intelligenza artificiale più avanzata?
A cosa equivale il consumo che ha richiesto OpenAI per addestrare il modello di linguaggio GPT-3?
Consumo energetico (equivalente a 78,427 kWh)
Abitazione
Approssimativamente 29 anni di consumo
Auto elettrica
Circa 220,000 km
Viaggio Aereo
Simile al consumo di 800 km
Illuminazione pubblica
Il consumo di circa 2,100 lampadine in 1anno
Questa analisi svela le paradossi intrinseche dell’efficienza digitale. Sebbene ChatGPT sia all’avanguardia dell’innovazione, il suo contributo al consumo energetico globale pone dilemmi cruciali. Mentre cerchiamo progressi nell’intelligenza artificiale, ci troviamo di fronte al paradosso dell’efficienza digitale rispetto al costo ambientale. Questo dibattito è essenziale per il futuro della tecnologia e della sostenibilità.
A quale prezzo progrediamo con l’intelligenza artificiale?
All’incrocio tra innovazione e responsabilità ambientale, l’espansione incontrollata dell’intelligenza artificiale pone una domanda vitale: a quale prezzo avanziamo nel mondo digitale? Ogni query in ChatGPT ha un costo ambientale tangibile, portandoci a interrogarci non solo sull’efficienza energetica, ma anche sull’etica dell’intelligenza artificiale.
In sintesi, il consumo energetico di ChatGPT trascende le metriche; è un campanello d’allarme. Confrontandolo con i consumi quotidiani di case, fabbriche e veicoli, la magnitudine del suo impatto ambientale si rivela in modo eloquente. Ci troviamo all’incrocio tra innovazione e sostenibilità, ed è nostra responsabilità prendere decisioni informate che non compromettano il futuro del nostro pianeta in nome dell’intelligenza artificiale.
Chat GPT a confronto con altri colossi del mondo web
Il colosso dell’AI non è l’unico però con cui fare il paragone. Tra i maggior social inquinati troviamo al primo posto Tik Tok, che consuma e inquina 2,63 emissioni di CO2 al minuto: l’utilizzo medio di 45 minuti di consumo medio giornaliero su Tik Tok, in un anno inquina circa 140Kg di emissioni di CO2. Se calcoliamo un terzo degli utenti mensili attivi l’utilizzo del famoso social network produce circa 80.302.000 kWh al giorno.
Di seguito viene messo a confronto il consumo dell’utilizzo di Tik Tok comparato con diverse attività già di per sé molto inquinanti.
Attività
Consumo energetico (equivalente a 80 302 000 kWh)
Volo Roma – New York
173.160 voli da Roma a New York.
Consumo di case (consumo medio di 2700 kHw)
30.053 case
Auto a benzina consumi in Km
338.091.667 km
Meta produce circa 0,79 grammi di CO2 ogni minuto. Con una media giornaliera di utilizzo del social network di 32 minuti da parte dei suoi 1,96 milioni di utenti attivi, le emissioni di CO2 ammontano a circa 46.797 tonnellate ogni giorno, raggiungendo un totale annuale di 17.080.905 tonnellate di CO2, circa 34.161.810.000 kWh.Per mettere questi numeri in prospettiva, consideriamo un volo da Londra a New York, che produce all’incirca 3.400 kWh.
Curiosamente, l’impatto combinato di Facebook e Tik Tok in termini di emissioni è paragonabile a quello necessario per un viaggio di andata e ritorno da Londra a New York per l’intera popolazione londinese.
Ridurre l’impatto che hanno le nostre emissioni sull’ambiente non è importante non solo per l’ambiente ma può aiutarci a ridurre l’importo della bolletta. L’utilizzo del nostro cellulare provoca dei costi non solo al nostro portafoglio ma soprattutto all’ambiente che ci circonda. Trovare l’operatore mobile più adatto alle nostre esigenze è importante e conoscere i contatti dei maggiori operatori può aiutarti a capire qual è l’offerta giusta per te.
Questa riflessione porta a una domanda cruciale: a quale prezzo stiamo avanzando nel mondo digitale? Il consumo energetico di queste tecnologie non è solo una questione di metriche, ma un campanello d’allarme che ci invita a considerare attentamente le implicazioni ambientali del nostro viaggio verso un futuro sempre più digitalizzato.
Fonte: https://internet-casa.com/news/chatgpt-vs-ambiente/
L’articolo Scontro tra ChatGPT e l’ambiente: dilemma tra innovazione e sostenibilità proviene da CorriereNerd.it.
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