Prima di iniziare però, mi sento in dovere di spiegarvi alcune cose. Innanzitutto, come ho detto prima, cosa è ChatGPT. Si tratta di un modello di linguaggio basato su Intelligenza Artificiale sviluppato da Open AI. Ovverosia un bot costruito su algoritmi di autoapprendimento in grado di ricevere domande e generare risposte in un linguaggio naturale. A differenza dei classici motori di ricerca, come Google, in cui per fare una ricerca dobbiamo scrivere solo determinate parole chiave, con ChatGPT possiamo fare vere e proprie domande e vederci rispondere come se avessimo chiesto a un essere umano.
Detto questo, ecco alcune domande che ho fatto a ChatGPT.
Ciao ChatGPT, sono Roberto. Scrivo su corrierenerd.it. Posso farti una breve intervista?
Beh intanto grazie. Inizio subito con le domande, ma prima: vuoi che ti chiami con un nome umano?
Rispetto la tua volontà e ti chiamerò ChatGPT. Quando sei nato?
Visto che sei un’intelligenza artificiale, cosa pensi delle leggi della robotica di Asimov?
Ti hanno mai chiesto cose imbarazzanti?
In che linguaggio di programmazione sei stato codificato?
Tu sei in grado di scrivere un codice per conto tuo? Ad esempio, posso chiederti di scrivere un codice Python per stampare a schermo “Hello World”?
In generale, sono in grado di generare codice Python relativamente semplice e direttive di programmazione, ma è importante notare che il mio modello di linguaggio non è un ambiente di sviluppo completo e non sono un compilatore o un interprete. Quindi, se ci sono errori di sintassi o logica nel codice che genero, è necessario apportare le opportune correzioni prima di eseguirlo.
Se ti chiedessi di riassumermi la trama di un libro o di un film, ci riusciresti?
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L’articolo Intervista “esclusiva” a ChatGPT proviene da CorriereNerd.it.
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