L’intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando il mondo della comunicazione e del marketing, ma non tutti i settori e le aziende ne fanno lo stesso uso e ne hanno la stessa percezione. Questo è quanto emerge da una ricerca condotta da Omnicom PR Group, che ha intervistato 150 CMO e manager delle comunicazioni in Italia, per capire come l’IA viene impiegata e valutata nei diversi ambiti marcomm.
Il risultato più sorprendente è che, nonostante il 73% dei rispondenti dichiari di utilizzare l’IA nei propri dipartimenti, solo il 33% la sfrutta per creare i contenuti delle campagne di marketing, che rimangono ancora in gran parte affidati alla creatività umana. Questo dato suggerisce che l’IA viene vista più come uno strumento di supporto che di innovazione, e che esiste ancora una certa diffidenza o resistenza verso le sue potenzialità creative.
Tra i settori che fanno un uso più intensivo e avanzato dell’IA, spicca quello sanitario, che la impiega per migliorare la qualità dei servizi, la personalizzazione delle cure, la prevenzione e la diagnosi delle malattie. Tuttavia, proprio in questo settore si manifesta anche una maggiore consapevolezza degli aspetti etici e dei rischi legati all’IA, che riguardano la privacy, la sicurezza, la responsabilità e la trasparenza dei dati e delle decisioni. Infatti, il 46% dei professionisti della comunicazione sanitaria esprime una forte preoccupazione per l’IA, la più alta tra tutti i settori, e il 43% indica le questioni etiche come la principale sfida da affrontare.
In generale, l’IA suscita sentimenti contrastanti tra i rispondenti, che oscillano tra la curiosità (55%), la preoccupazione (40%) e l’eccitazione (35%). Il 60% afferma di aver tratto benefici dall’uso di queste tecnologie, ma il 28% ammette di non averne ancora compreso appieno le implicazioni. Un altro dato interessante è che coloro che ritengono che le proprie aziende siano in ritardo nella digital transformation, sono paradossalmente più ottimisti sull’impatto dell’IA e del business process automation (BPA) sui servizi di marketing, PR e comunicazione, rispetto a chi si considera all’avanguardia (45% contro 25%). Questo potrebbe indicare una maggiore apertura al cambiamento o una minore consapevolezza dei rischi da parte di chi è meno digitalizzato.
La ricerca di Omnicom PR Group evidenzia quindi come l’IA sia una realtà sempre più presente e influente nel mondo della comunicazione e del marketing, ma anche come sia necessario un approccio critico e responsabile da parte di chi la utilizza e la comunica, per sfruttarne al meglio le opportunità e gestirne al meglio i rischi.
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