Immaginate di ricevere una videochiamata dal vostro capo. Vi chiede di autorizzare un bonifico da 25 milioni di dollari. Guardate attentamente: è davvero lui? O è un deepfake, una sofisticata intelligenza artificiale in grado di imitare perfettamente la sua voce e il suo aspetto?
È la terrificante disavventura capitata a un direttore finanziario di Hong Kong. Credeva di parlare con i suoi colleghi, ma erano tutti falsi, creati al computer. Il risultato? Un maxi-truffa da 25 milioni di dollari.
Non è fantascienza: la tecnologia deepfake è già qui, e la sua evoluzione è inarrestabile. Presto saremo in grado di creare gemelli digitali di noi stessi, in grado di interagire con il mondo in modo indistinguibile da noi.
Cosa significa questo per il futuro? Come faremo a distinguere il vero dal falso? La fiducia diventerà un bene raro e prezioso. E la nostra stessa concezione di realtà sarà messa in discussione.
Un futuro pieno di sfide, ma anche di opportunità. La tecnologia deepfake può essere usata per scopi benefici, come la formazione o la cura di persone malate. Può rivoluzionare il modo in cui lavoriamo, comunichiamo e ci relazioniamo con il mondo.
Ma è fondamentale essere consapevoli dei rischi. Dobbiamo imparare a difenderci dalle truffe e a navigare questo nuovo mondo digitale con prudenza e discernimento.
Il caso del direttore finanziario di Hong Kong è un campanello d’allarme. Dobbiamo prepararci a un futuro in cui la realtà sarà sempre più sfuggente e la fiducia un bene prezioso.
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