L’Italia rischia di rimanere indietro nella corsa all’intelligenza artificiale, nonostante abbia già sviluppato modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) come Dante, un progetto promettente che però manca di fondi per essere lanciato al grande pubblico.
L’importanza dei LLM:
I LLM sono in grado di generare testi, tradurre lingue, scrivere contenuti creativi e rispondere a domande in modo complesso e informativo. Il loro sviluppo è considerato fondamentale per il futuro dell’intelligenza artificiale, con applicazioni in diversi settori, dalla medicina alla ricerca scientifica.
Il progetto Dante:
Dante è un LLM italiano basato sul modello francese Mistral. È stato sviluppato da un team di ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma guidato da Fabrizio Silvestri. Il modello ha ottenuto ottimi risultati nei test e a fine febbraio è stato accettato a Coling 24, una delle più prestigiose conferenze internazionali di intelligenza artificiale.
I problemi:
Nonostante le sue potenzialità, Dante non è ancora accessibile al grande pubblico. Il modello è disponibile su Github, una piattaforma specializzata, ma per utilizzarlo sono necessarie competenze informatiche avanzate.
Mancanza di fondi:
La mancanza di fondi è il principale ostacolo al lancio di Dante. Per rendere il modello accessibile a tutti, sarebbe necessaria un’interfaccia grafica e un hosting adeguato a reggere il numero di richieste elevate che ci si attendono.
Un appello alla collaborazione:
Il team di La Sapienza è aperto a collaborazioni con aziende e istituzioni per trovare i fondi necessari a lanciare Dante e dare all’Italia un ruolo di primo piano nello sviluppo dell’intelligenza artificiale.
L’articolo L’intelligenza artificiale italiana è pronta, ma manca il sostegno: Dante, un modello linguistico all’avanguardia senza futuro? proviene da CorriereNerd.it.
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