Un giovane “imprenditore” ha fatto scalpore in un podcast vantando di aver ottenuto 100 pasti gratis da McDonald’s usando ChatGPT per generare false lamentele. Ma come ha fatto questo novello Houdini del fast food a ingannare il gigante dei panini?
Il trucco è semplice, quanto diabolico:
Ruba uno scontrino da un McDonald’s.
Usa il codice sullo scontrino per creare una falsa lamentela su un’esperienza orribile (con l’aiuto di ChatGPT, naturalmente).
Ricevi un buono sconto come “scuse” dal ristorante.
Geniale, no? Ebbene, Gage (il nome del furfante) sostiene di aver usato questo metodo per ottenere 100 pasti gratis in soli nove mesi.
Ma i gestori del McDonald’s non sono fessi: lo conoscono e cercano di impedirgli di mettere le mani sugli scontrini. Ma lui è un vero ninja del junk food, sempre un passo avanti a loro.
Ovviamente, questa è una truffa. E non è solo un problema per McDonald’s. Strumenti come ChatGPT possono essere usati per truffare chiunque, in qualsiasi settore.
Ma la cosa più triste è la mentalità di Gage. Non solo pensa che fregare un pasto a una multinazionale sia un’impresa da vantare, ma non si rende nemmeno conto del danno che può causare ai lavoratori del ristorante.
Insomma, una storia che fa riflettere. E che ci ricorda che, anche nell’era dell’intelligenza artificiale, la stupidità umana non tramonterà mai.
L’articolo McDonald’s: 100 pasti gratis con ChatGPT? Ecco la truffa del secolo! proviene da CorriereNerd.it.
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