Torna il 30 ottobre alle ore 17 all’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” per il Romaeuropa Festival e grazie alla corealizzazione con Musica per Roma, Ryoji Ikeda, uno dei più importanti pionieri della computer music e della musica astratta.
Tra gli artisti che hanno attraversato la storia del Romaeuropa (indimenticabili le sue partecipazioni al Festival sin dal 2003 e i live di alcuni dei suoi più importanti successi come Test Pattern – presentato in collaborazione con Dissonanze Lab nel 2011), il compositore giapponese ha sviluppato il suo percorso artistico tra esibizioni musicali e installazioni capaci di combinare video e suoni elettronici. Dal 2016 la sua ricerca si è ampliata allo studio della musica acustica a partire da composizioni pensate per strumenti ad arco e percussioni. In collaborazione con il collettivo svizzero Eklekto è nato il progetto music for percussion 1 (presentato per il Gran Finale del Romaeuropa Festival 2018): 4 brani eseguiti uno dopo l’altro eseguiti attraverso la percussione del corpo, triangoli, set di crotales e piatti sospesi. Da questo percorso trae le mosse music for percussion 2. Con il suo ensemble Ikeda si concentra questa volta su oggetti non musicali come gestori di codici a morse, metronomi, libri, tavoli, pezzi di carta, matite, righelli e palline da basket. L’estetica iconica del compositore – ormai riconosciuta internazionalmente come parte della tradizione musicale – è trasferita in strumenti o oggetti acustici creando composizioni minimaliste che costruiscono una continuità con la sua opera digitale e le trame delle sue composizioni elettroniche.
Tra reale e virtuale, oggetti concreti e digitali, prosegue dall’1 al 13 novembre al Mattatoio, Digitalive, la sezione del REF curata da Federica Patti dedicata all’esplorazione delle culture digitali e dei nuovi palcoscenici virtuali dedicati alla performance. Formati performativi che stanno ridefinendo il concetto stesso di live musicale ridisegnando non solo i confini tra le discipline ma anche la stessa presentazione dei progetti artistici, il ruolo delle artiste e degli artisti, il rapporto con il pubblico. Ne è primo esempio Spleen Machine di Alex Braga, uno show audiovisivo interamente basato su un sistema di intelligenza artificiale A-MINT, creato dall’artista insieme ai professori Riganti e Laudani dell’Università ROMATRE e volto a creare insieme all’artista una serie di paesaggi astratti e futuristici scolpiti dalle note e dai suoni. Ma lungi dal concludersi con la fine del concerto l’esibizione live si trasforma in tempo reale in un’opera d’arte digitale certificata in NFT e venduta tramite lo Smart Ticket. Acquistando il biglietto per il concerto del 1° novembre alle ore 21, le spettatrici e gli spettatori entreranno in possesso di un Non-Fungible Token autenticato su blockchain EOS: un artwork digitale, un video 3D, creato dall’artista durante lo show e trasformato in NFT in tempo reale dalla piattaforma A-LIVE. Una nuova prospettiva di valorizzazione delle opere delle artiste e degli artisti tramite l’utilizzo di quelle tecnologie nate per garantire la proprietà e l’autenticità del bene digitale.
Ancora l’intelligenza artificiale è al centro del percorso d’indagine dell’artista Sofia Crespo che il 4 novembre alle ore 21 con AquA(l)formings – Interweaving the Subaqueous esplora i cambiamenti su larga scala nell’ambiente marino causati dalla presenza umana cercando di immaginare come le nuove condizioni (innalzamento del livello del mare e della temperatura dell’acqua, sua nuova composizione chimica) si possano riflettere nei suoi abitanti. Il 5 novembreFranz Rosati torna al Festival con Distantia (ore 21), il progetto multimediale audiovisivo attraversato da sonorità sperimentali ed elettroniche (il suono viene generato da algoritmi di machine learning) e costruito dall’assemblaggio di immagini satellitari per tentare una rappresentazione allegorica dell’osservazione mediata dalla distanza, mentre il 6 novembre l’artista visiva e fisica quantistica Libby Heaney presenta la performance audiovisiva slimeQore (ore 20), un montaggio video immersivo e una narrativa parlata che utilizza la melma come metafora del mondo quantistico. L’artista utilizzerà i dati dei sistemi di elaborazione quantistica a cinque qubit di IBM per (ri)comporre il montaggio video attraverso le immagini, rivelando la realtà stratificata all’interno dei computer ed evidenziando la vasta multidimensionalità nell’informatica quantistica.
Digitalive ospita anche le attività di dibattito e confronto con il pubblico: si parte il 4 novembre alle 18.30 con XDXD Supernova: generazione elettronica l’omaggio al visionario artista Salvatore Iaconesi recentemente scomparso. Fondatore di Art is Open Source, compositore fra la fine degli anni Novanta e i primi anni del 2000 di una musica elettronica che testimonia il passaggio di un’epoca e l’emersione di una scena artistica e culturale in cui il ritmo dei bit, il queer e il rave si incontrarono creando nuovi immaginari, Iaconesi sarà omaggiato in un racconto in prima persona dei custodi di questa musica: una conversazione tra la compagna Oriana Persico e Mariano Virdio, Maura Favero (storica dell’arte e docente di Metodologie di archiviazione e conservazione dell’arte digitale presso l’Accademia di Brera) e Arianna Forte (curatrice e co-fondatrice delle Erinni).
Si prosegue con ADV Gathering – arti digitali dal vivo, il primo incontro nazionale del network di ricercatori universitari e accademici nel settore delle Arti Digitali dal Vivo. Una prima tavola rotonda, coordinata da Antonio Pizzo, sabato 5 novembre alle ore 15, si concentra sul tema dell’impiego dell’intelligenza artificiale in ambiente teatrale e performativo con Alessandro Anglani, Luca Befera, Simone Arcagni, Antonio Lieto, Massimo Magrini e Vanessa Vozzo. Alle 18.30 Caterina Tomeo presenta il suo libro L’Elettronica è DONNA, transfemminista e queer con Elena Giulia Rossi e Chiara Passa. Domenica 6 novembre alle ore 10 Anna Maria Monteverdi coordinerà la tavola rotonda su robot e realtà artificiali e sintetiche utilizzate nella creazione delle arti e nella performance con Alessio Arena, Vincenzo Del Gaudio, Antonio Pizzo, Cinzia Toscano Massimo Bergamasco ed Erica Magris.
Chiude il ciclo di talk alle 18.30 l’artista multimediale Kamilia Kard, tra le artiste selezionate da Residenze Digitali, il network ideato e promosso dal Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt) e di cui sono parte Associazione Marchigiana Attività Teatrali AMAT, Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna (L’Arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, La Corte Ospitale di Rubiera), Fondazione Luzzati Teatro della Tosse di Genova, Associazione ZONA K di Milano, Piemonte Dal Vivo – Lavanderia a Vapore del Piemonte e Fondazione Romaeuropa.
Il talk anticipa la settimana di restituzioni delle performance selezionate dalla rete che si svolgerà online dal 7 al 13 novembre e di cui fa parte Toxic Garden – Dance Dance Dance della stessa Kard: una serie di performance partecipative online ambientate in un metaverso creato ad hoc dall’artista su Roblox, un popolare MMO (Massively Multiplayer Online game). I partecipanti, attraverso i propri avatar, sono coinvolti in balli di gruppo sincronizzati, su coreografie che combinano passi di danza registrati in Motion Capture in collaborazione con performer o tratti da videogiochi famosi.
Tutto il programma di DIGITALIVE qui: https://romaeuropa.net/festival/rassegne/digitalive/
Tutto il programma di RESIDENZE DIGITALI qui: https://www.residenzedigitali.it/calendario-restituzioni-2022/
L’articolo Da Ryoji Ikeda al metaverso: le digital culture del Romaeuropa Festival 2022 proviene da CorriereNerd.it.
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