In questi giorni si parla moltissimo della situazione sismica dei Campi Flegrei e dei Vulcani attivi in Campania. Alcuni ricercatori italiani stanno sviluppando un sistema che utilizza la composizione chimica del magma per stimare la pressione e la temperatura del magma eruttato.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature, potrebbe avere implicazioni importanti per la comprensione della struttura di alimentazione dei vulcani e per lo sviluppo di nuovi metodi di previsione delle eruzioni.
I ricercatori dell’Università di Firenze hanno sviluppato un sistema di intelligenza artificiale chiamato GAIA (Geo Artificial Intelligence thermobArometry), in grado di stimare le condizioni di pressione e temperatura del magma a partire dalla composizione chimica del minerale clinopirosseno trovato in superficie.
Il sistema si basa su reti neurali del tipo feed-forward, che sono state addestrate su un database di composizioni di clinopirosseni di cinque vulcani italiani attivi.
I risultati dello studio hanno mostrato che GAIA è in grado di stimare con precisione la pressione e la temperatura del magma eruttato.
I ricercatori ritengono che GAIA possa essere utilizzato per ricostruire la struttura interna dei vulcani e per prevedere le eruzioni.
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